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Volontariato
I centri di servizio ora possono finanziare i progetti del volontariato
  I centri di servizio possono sostenere progetti d'intervento presentati dalle associazioni di volontariato. Lo chiarisce il ministro Livia Turco, con la comunicazione che il dipartimento per gli affari sociali della presidenza del consiglio dei ministri invia a tutti i presidenti dei centri di servizio per il

volontariato, ai presidenti dei comitati di gestione, ai membri dell'osservatorio nazionale per il volontariato e al responsabile del coordinamento delle regioni per le politiche sociali Antonio De Poli.
Con la nuova interpretazione del ministro Turco i centri di servizio non sono tenuti quindi soltanto a svolgere attività di consulenza e a promuovere servizi di formazione e informazione per le associazioni di volontariato, come svolto sinora, ma possono destinare i fondi non spesi provenienti dalle assegnazioni della legge 266/91 per sostenere e promuovere progetti di volontariato a forte impatto sociale. Basta quindi alle spese, magari ingiustificate di cancelleria, o ai "corsifici" permanenti: ogni Csv è tenuto a redigere un bilancio preventivo e a indicare nel preventivo quanto intende assegnare a interventi di sostegno a interventi del volontariato, purché essi non siano acquisti o ristrutturazione di immobili. Ovviamente il sostegno diretto a progetti del volontariato implica la presentazione di progetti chiari e dettagliati da parte delle stesse associazioni coinvolte e il confinanziamento da parte dei titolari del progetto.
I centri di servizio sono tenuti a individuare prima i criteri oggettivi in base ai quali valuteranno i progetti presentati dal volontariato e a rendere noti i criteri di selezione. Il ministro richiama anche i centri di servizio a sviluppare la più ampia concertazione possibile nella programmazione sociale del loro territorio di competenza. E li invita a privilegiare progetti che nascano dalla collaborazione tra più associazioni.
I centri di servizio sono tenuti a individuare prima i criteri oggettivi in base ai quali valuteranno i progetti presentati dal volontariato e a rendere noti i criteri di selezione. Il ministro richiama anche i centri di servizio a sviluppare la più ampia concertazione possibile nella programmazione sociale del loro territorio di competenza. E li invita a privilegiare progetti che nascano dalla collaborazione tra più associazioni.
Una raccomandazione che indirettamente riconosce la denunce avanzate da molti volontari: in quattro anni di vita i centri di servizio sono stati spesso esempio di consorterie e di spreco del denaro pubblico e dei fondi che la legge 266 impone alle fondazioni bancarie di destinare alla solidarietà.
La nuova interpretazione della legge 266/91 viene presentata ai responsabili dei comitati di gestione e dei centri di servizio per il volontariato mercoledì 25 ottobre, nella riunione convocata dal ministro Turco a Roma, a palazzo Valentini.

sito web: www.volontariato.it

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