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Tecnologie
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Problemi per l'e-commerce - Action Plan for eEurope - Per dicembre nuove regole sui domini - Arriva la numerazione specifica per l'accesso a Internet

Problemi per l'e-commerce
La Goldman Sachs, società di analisi e ricerche di mercato, afferma che alcuni negozi che vendono via Internet ma che non hanno una forte immagine o un legame con marchi di alta qualità, come Buy.com, Autoweb.com, potranno avere problemi di liquidità già alla fine del 2000.
Queste difficoltà arrivano in un momento importante per l'e-commerce, visto le notevoli aspettative di incremento del settore. Secondo gli analisti, tutte le aziende mondiali che hanno fatto del vendere online la loro missione, in questi ultimi mesi hanno dovuto sostenere notevoli spese per mantenere le promesse fatte ai clienti. Dopo questa fase di investimenti pesanti alcune di queste aziende, Goldman Sachs dice almeno una decina, si troveranno nella condizione di dover mantenere la loro posizione di mercato e preservare il loro modello di business vincente, questo significa avere comunque una base economica solida su cui contare. Sembra che la cosa non riguarderà i veri giganti del settore, come Amazon.com o Priceline.com, che hanno a disposizione le liquidità necessarie per arrivare al 2001. Anche 1-800-Flowers.com e Barnesandnoble.com se la caveranno, mentre gli analisti vedono in bilico Ashford.com e eToys.com e, addirittura consigliano a CDNow.com e Peapod.com di trovarsi dei validi partner per affrontare più serenamente il futuro.

Action Plan for eEurope
La Commissione Europea ha approvato l'"Action Plan for eEurope". Si tratta di un progetto che scadrà alla fine del 2002 e avrà l'obiettivo di creare le basi necessarie per consentire l'accesso a Internet a ogni cittadino, scuola, azienda o ente europeo. L'accesso veloce a Internet e la rapidissima diffusione del commercio elettronico, hanno spinto la Commissione Europea ad accelerare i tempi, in modo da evitare che l'Europa si trovi in ritardo competitivo rispetto al resto del mondo. Il piano consiste in 30 pagine in cui sono fissati in modo molto sintetico i passi necessari per raggiungere l'obbiettivo. Non sono indicate novità rivoluzionarie, il documento è solo un'evoluzione dell'iniziativa "eEurope" presentata dalla Commissione Europea a dicembre dello scorso anno.
La Commissione ha raggruppato i punti in tre obiettivi primari: l'introduzione di una rete Internet più veloce e dai costi più accessibili, l'investimento nello sviluppo delle conoscenze che tutti noi dobbiamo avere per utilizzare al meglio la Rete e l'incoraggiamento al suo utilizzo. Per lo stesso periodo in tutta Europa si dovrà definire una strategia comune per l'utilizzo dell'Internet Protocol del futuro, l'"Ipv6".

Carta d'identità intelligente, un chip dirà chi siamo
A breve gli italiani anziche' cercare pezzi di carta magari stropicciati e con visibili segni del tempo, tireranno fuori dal portafoglio la carta di identita' intelligente, cioe' quella elettronica, grande quanto un bancomat, in cui si trovano non solo i dati anagrafici e di residenza, ma quelli piu' disparati, come per esempio l'impronta digitale (ma e' facoltativa). La Gazzetta Ufficiale, con la pubblicazione dell'ultimo tassello dell'iter per arrivare alla 'smart card', cioe' il decreto del ministero dell'Interno sulle regole tecniche e di sicurezza, di fatto da' il via libera ai comuni per partecipare alla corsa alla nuova carta di identita'. Infatti tutte le amministrazioni che si ritengano pronte, da oggi possono fare richiesta di stock di tesserini 'grezzi' che dovranno poi riempire nei propri uffici. Salta cosi' anche la fase sperimentale che si era pensato di avviare coinvolgendo una decina di citta': Catania, Milano, Trieste, Siena, Torino, Bologna, Bari, Padova e Modena. Invece ora il sistema e'liberalizzato. Nel decreto si possono trovare tutte le informazioni relative, tra l'altro a misure, struttura, composizione anche del materiale, finalita', grado di sicurezza e alcune indicazioni molto tecniche, da veri esperti.
[Roma 21 luglio - ANSA]

Arriva la numerazione specifica per l'accesso a Internet
La Ue chiederà l'introduzione del dominio .eu

Che Internet fosse destinata a diffondersi in modo capillare molti lo avevano intuito, ma che nel giro di poco tempo le estensioni dei domini iniziassero a scarseggiare, al punto da far sorgere l'esigenza di crearne di nuove, nessuno era riuscito a prevederlo. Quello che non ci si aspettava era l'importanza che hanno assunto in ambito commerciale i domain names tanto da farli diventare uno tra i beni economici più rilevanti nel patrimonio aziendale di molte imprese della New economy. E' per questo motivo che essi sono spesso ceduti a cifre esorbitanti, seguendo una linea del tutto imprevista all'origine del sistema. I domini introdotti all'origine del sistema non sono più sufficienti ed è giunto il momento di aggiornarli, seppure con non poche difficoltà. L'ente che si occupa a livello mondiale della gestione dei nomi a dominio è l'Icann, che proprio nell'ultimo convegno di Yokoama svoltosi dal 13 al 16 luglio, ha affrontato questo problema come prioritario. Si è giunti a considerare opportuna l'introduzione di nuove terminazioni per i domini cercando di porre la massima attenzione ai diritti dei titolari di marchi famosi. Si prevede che la procedura di aggiornamento si concluderà entro la fine dell'anno.
[26/07/00 - Ilsole24ore]

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