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Tecnologie
L'Africa on line
  Su oltre trecentosessanta milioni di utenti internet nel mondo, solo l'1% è in Africa. E' questo "muro digitale" che secondo la Carta di Okinawa separa il continente nero dalla globalizzazione. Rilevanti sono anche l'elevato tasso di analfabetismo (50-60%) e il record negativo di mortalità infantile

In un paese in cui l'unica risorsa è il cotone, in attesa che le multinazionali estraggano anche l'oro nero e i minerali rari, e nel quale le entrate servono a pagare i debiti, lo Spider è stato il primo cybercafè del Mali e anche il primo provider. Il problema maggiore è rappresentato dalle linee telefoniche: l'80% del paese è scoperto, motivo per il quale la metà degli abbonati al nuovo provider ha disdetto l'abbonamento. La domanda che ci si pone riguarda la possibilità economica per tutti gli africani di viaggiare in internet. La navigazione in rete è ancora costosa: il costo orario si aggira attorno alle sei mila lire quando una giornata di un lavoratore medio viene retribuita con quattro mila lire. Il problema più grave rimane il telefono: anche se si diffondono i cybercafè e si moltiplicano le cabine pubbliche che offrono un collegamento con il mondo, sussistono problemi legati alla comunicazione in un paese nel quale coesistono quindici lingue diverse. Per far fronte alla copertura del territorio si è pensato ad un piano radicale e tecnologico, un programma di telecomunicazioni satellitare. Ma il punto è: chi paga? Soprattutto è una reale domanda di mercato o si tratta di bisogni? L'africa, che ignora satelliti e statistiche, reclama la sua parte di tutto, non solo di telefono e internet.

Il Sole-24 Ore - venerdì 22 settembre 2000

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